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5/2014

ottobre-novembre 2014

La Pesca Mosca e Spinning 5/2014Sommario
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TECNICA MOSCA

Walking the popper

di Ivano Mongatti e Nicola Picconi

Quando Ivano e Nicola pescano assieme il bass, si sentono sull’acqua due suoni diversi: uno è quello degli stop and go dei popper corti e tozzi di Ivano, l’altro quello del fluido tintinnio continuo prodotto dai popper più allungati di Nicola, recuperati quasi walking the dog.

TECNICA BASSFISHING

Bass Zone on the road: Spagna 

di Max Mughini

Nuova avventura per Max e la sua «Bass Zone». Questa volta la meta è l’Extremadura in Spagna, ricca di acque quantomai interessanti per l’insidia del bass. Max le visita in compagnia di due diverse guide, ma prima, sulla strada, c’è il Caspe...

TECNICA MOSCA

Strammarus

di Alessandro Sgrani

Streamer? Gammarus? Sulla Tail Water Sieve l’autore ha assistito a uno strano comportamento dei gamberi, che nuotando si allungavano completamente. Ha deciso dunque di costruire dei gammarus su amo dritto e di dar loro molta vitalità con del marabou o del coniglio.

TECNICA SPINNING MARE

Slow jigging

di Paolo Polimeni

«Lo slow jigging è una variante tecnica del jigging il cui obiettivo è quello di manovrare l’artificiale tenendolo il più possibile sospeso nella zona di pesca, mediante richiami che generano movimenti lenti e ondulanti. Ciò dà la possibilità al pesce di aggredire l’esca con maggior facilità».

TECNICA MOSCA

Offset B&W Mullet

di Mauro Borselli

La necessità di pescare la spigola in zone lagunari e di foce limitrofe al mare, con presenza di bassi fondali ricchi di vegetazione acquatica, ha portato Mauro all’elaborazione di un artificiale antialga basato su un amo offset artigianale e costruito con hackles, bucktail, pelo di cervo.

TECNICA SPINNING

Trote e long jerk

di Marcello Remondi

In questo lungo articolo l’autore rivela il frutto di una ricerca durata diversi anni, che lo ha portato a constatare l’efficacia dell’impiego del long jerk nella pesca delle varie tipologie di trote, ma non solo. Dove e perché, modelli, attrezzature, tecniche, consigli.

TECNICA MOSCA MARE

Lampughe dell'alto Adriatico

di Claudio Rampazzo

Finita l’estate, ecco arrivare il momento delle lampughe. L’autore spiega come pescarle a mosca dalla barca in una zona che conosce bene, soffermandosi sulle abitudini del pesce, sull’approccio agli ostacoli, sugli artificiali più redditizi.

TECNICA BASSFISHING

Big worms

di Luca Dal Cer

In anteprima, una delle ultime novità del bassfishing americano: l’impiego di vermoni XXL (fino a 16”). Luca, dopo aver ricordato le caratteristiche di questi artificiali e le modalità ‘nostrane’ per il loro utilizzo, illustra la tecnica americana, che qualche risultato ha già dato anche qui.

COSTRUZIONE MOSCA

Un topo per il luccio

di Nadica Stanceva e Igor Stancev

Questa volta Nadica e Igor ci propongono l’imitazione di un topo d’acqua, caratterizzata da grande lanciabilità (nonostante la notevole massa di peli da cui è costituita) e da lunghe zampette in elastico a sezione rotonda, che conferiscono movimento all’artificiale.

TECNICA SPINNING

Persici e cavedani del Lago Maggiore

di Giorgio Montagna

Giorgio torna a parlare delle acque che gli sono più care e che attirano sempre molti pescatori del Nord. Questa volta approfondisce il tema dei persici e dei cavedani di stagione, illustrando artificiali e tecniche per la loro insidia a diverse profondità.

ITINERARIO MOSCA

Nuova Zelanda

di Angelo Piller

Mataura, Eglinton, Oreti, Mararoa: sono forse i più noti fiumi da pesca a mosca della Nuova Zelanda, da molti considerati un sogno irraggiungibile. Ma con un po’ di accortezza e seguendo i consigli di Angelo la cifra per raggiungerli può essere fortemente ridimensionata.

ITINERARIO SPINNING

Caccia grossa alle Andamane

di Alessandro Massari

La corretta valutazione del periodo di pesca migliore, della temperatura dell’acqua e della fase lunare è di vitale importanza per la cattura a popping dei grandi GT di cui sono ricche le acque dell’arcipelago indiano delle Andamane.

COSTRUZIONE MOSCA

Scazzone

di Federico Renzi

Lo scazzone vive costantemente sul fondo, compiendo piccoli spostamenti, anche in verticale, per poi tornare a mimetizzarsi nella sabbia o fra i detriti. La sua imitazione, pertanto, deve curare molto l’appesantimento senza dimenticare un po’ di movimento.