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Comunicazione pesca ricreativa in mare 2023

Stavolta va detto che ci sono andati davvero vicini. Per esperienza consolidata ci si aspettava un’ennesima proroga tardoprimaverile della Comunicazione per la pesca ricreativa in mare, invece per poco non sono riusciti ad anticipare il capodanno. E per di più, ci sono delle novità! Chissà se davvero servirà a qualcosa, certo potrebbe, il fatto che la Comunicazione dovrà essere «fatta annualmente ... utilizzando la procedura di identità digitale». Un bel po’ di associazioni sono accreditate per aiutare i pescatori meno informatizzati e sarà interessante vedere come si muoveranno di conseguenza numeri e statistiche. Non che ci si aspetti che da questa novità derivino iniziative concrete in tema di gestione. A spanne sembra che tutto il sistema serva essenzialmente per avere dei numeri da utilizzare per non lasciare caselle vuote nelle statistiche di comparto. Bene lo illustra in calce alla stampa della Comunicazione la dizione «Registrazione di carattere censitario a titolo gratuito». Censitario appunto e gratuito che a qualche complottista potrebbe suonare come un avviso che lo è per ora almeno. Non saranno molti a ricordarlo, ma fino dalla sua istituzione nell’ormai lontano 2010 la Comunicazione era presentata come azione preliminare di raccolta dati per successivi sviluppi nella gestione. La rilevazione aveva subito mostrato grandi difetti, la si è tirata avanti ignorandoli e naturalmente evitando di far seguire iniziative. Adesso ce la si trova riproposta con un questionario minimo fotocopia del precedente e, per quanto possiamo credere che i numeri non potranno che giocare a nostro favore, è verosimile che ad utilizzarli a loro vantaggio saranno soprattutto i pescatori commerciali.
Con i rinnovi annuali sarà possibile avere una migliore immagine dell’evoluzione del settore, anche se forse a causa della mancanza di controlli c’è da aspettarsi che saranno molti a pescare senza avere effettuato la registrazione. Ma la statistica ci insegna che questo sarà possibile valutarlo con una specifica ulteriore ricerca censuaria. Alla fine chissà se risulteremo ancora essere così tanti come ci si è sentito dire. Il settore ricreativo aspetta di nuovo di poter vantare i suoi numeri, proprio come quello della pesca commerciale probabilmente aspetta di usarli per confermare che la nostra pesca ha un forte impatto sulle risorse e che le sottrae a danno del reddito dei professionisti. In sintesi il nuovo provvedimento ci dice solo che dopo dodici anni di accumulo di registrazioni i dati non erano più affidabili e da ora in avanti si vuole un riferimento aggiornato annualmente. Come i dati saranno trattati ed eventualmente utilizzati sarà interessante vederlo, speriamo senza

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