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#Protectwater per la difesa comune delle acque

Il 9 ottobre 2018, su richiesta della Commissione Europea e coordinata dalla coalizione Living Rivers Europe, iniziava la campagna di consultazione pubblica #protectwater, destinata a diventare una delle tre più partecipate di sempre. Perché si è resa necessaria una sensibilizzazione generale in merito a questa fondamentale direttiva europea? La DQA o WFD (Water Framework Directive) è uno strumento legislativo che permetterebbe ai corpi d’acqua dolce di raggiungere un buono stato ecologico, prevenendone l’ulteriore deterioramento qualitativo e quantitativo, mitigando l’impatto delle attività antropiche e migliorando lo stato attuale delle zone umide, dai riali di montagna alle zone di transizione costiere. Purtroppo, la complessità delle azioni necessarie alla sua realizzazione in passato ha fatto in modo che la data per il raggiungimento di questi obiettivi fosse trasferita al 2027.
Nonostante il termine non sia più rimandabile, da più parti si sono manifestate richieste per prorogare ulteriormente tale data al 2054, introducendo nel contempo obiettivi meno stringenti da raggiungere. Per questo motivo le maggiori organizzazioni ambientaliste europee sono scese in campo, coinvolgendo oltre 200 associazioni nazionali appartenenti agli Stati membri dell’Unione Europea. Tra le associazioni di pesca del comitato italiano figura lo Spinning Club Italia che, nell’arco dei sei mesi a disposizione, ha costantemente promosso l’iniziativa tra i soci e divulgato apertamente gli argomenti fondamentali della campagna attraverso i social. Parafrasando gli scritti di Gian Domenico Bocchi con la massima “un occhio alla tecnica e due all’ambiente”, il compito ha rispecchiato pienamente l’anima dell’associazione, adattando i metodi ai mezzi di comunicazione attuali.
Partendo dall’immaginario di una birra nel 2027, non più ottenibile senza un’acqua di qualità, dei testimonial insoliti per una campagna – come la lontra, il martin pescatore e lo storione – hanno promosso la “protezione degli ambienti acquatici” e al contempo la “protezione e riproduzione degli animali acquatici”, proprio a significare la totalità della vita connessa intrinsecamente alle zone umide. Per riuscire meglio nell’intento, è stato implementato il materiale mediatico di Living Rivers con le incredibili foto subacquee di Mattia Nocciola, il quale ha gentilmente concesso di utilizzarle per sensibilizzare ulteriormente il mondo della pesca a firmare in difesa dei fiumi. Già, perché la situazione delle acque interne italiane non è per nulla rosea: solo il 41% dei fiumi e il 21% dei laghi è considerato in un buono stato ecologico; la fauna ittica è un indicatore di quanto sia critica la situazione, motivo per cui siamo sottoposti a procedure d’infrazione e paghiamo, non solo in termini economici, il ritardo nell’applicazione di una delle direttive più importanti nella protezione dell’ambiente. Sistemi d’acqua dolce sani sono essenziali non solo per la natura, ma anche per l’economia e la società. Tra continue foto di trofei in mostra e consigli sull’attrezzatura, non è stato affatto semplice trovare il modo di interessare i pescatori ad agire per qualcosa di concreto, che può davvero migliorare la situazione attuale.
Per questo motivo si ringrazia di cuore chi ha contribuito firmando e condividendo i contenuti dello Spinning Club Italia o dedicando all’argomento una puntata della propria rubrica, come l’autore Matteo De Falco che in “Punti di Vista” ha dato ulteriore importanza e visibilità alla campagna. Tirate le somme, il testimonial che ha riscosso più successo è stata la Salaria fluviatilis abilmente immortalata da Mattia, che ancora si ringrazia, forse a significare che i pescatori realmente sensibili alle tematiche ambientali comprendono l’enorme importanza delle specie ittiche che non sono di interesse alieutico. In tutta Europa sono state raccolte oltre 375.000 firme per difendere la Direttiva Quadro Acque e alla riunione informale dei Ministri dell’Ambiente alla Conferenza Ministeriale sull’Acqua tenutasi a Bucarest il 20-22 maggio 2019 il rappresentante della Germania al Consiglio, Segretario di Stato Jochen Flasbarth, ha dichiarato che la DQA non dovrebbe essere riaperta: «Al Consiglio Ambientale informale di oggi a Bucarest ho chiarito che non vogliamo alcuna modifica alla direttiva quadro sulle acque. Gli obiettivi per un buono stato della nostra acqua e delle nostre acque devono essere perseguiti con il massimo vigore per raggiungerli entro il 2027».

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