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Spinning Club Italia 2020. Un anno difficile

Non è semplice tirare le fila di un anno terribile come quello appena trascorso. L’epidemia di Covid ha messo duramente alla prova tutta la nostra nazione e nel piccolo anche la nostra associazione. La consueta vita sociale è stata sconvolta: abbiamo dovuto rinunciare a quasi tutte le manifestazioni pubbliche programmate (in particolare quella relativa al quarantennale di vita del Club) e anche le riunioni periodiche delle tante sedi si sono in gran parte interrotte. Nonostante questo, il 2020 si chiude con la conferma di 23 sedi provinciali presenti in nove regioni e un numero di soci all’incirca mantenuto. Proviamo allora a elencare quanto siamo riusciti comunque a realizzare. Grazie alla proseguita attività dei responsabili delle varie sedi, cui va la riconoscenza e il ringraziamento di tutti, in ogni territorio in cui siano presenti abbiamo offerto la possibilità di condividere fra soci per quanto possibile le uscite in pesca libera, anche come piccolo ma concreto contributo a superare lo scoglio che il faticoso periodo attuale ci obbliga ad affrontare. Un periodo di forzata inattività sociale in fondo ci costringe a riflettere su come l’amicizia reciproca fondata sul condividere la stessa passione rappresenti al fondo la sostanza dell’unità del nostro sodalizio. Non abbiamo potuto organizzare le due previste gare di street fishing in Lombardia e in Veneto, l’uscita a cheppie sul Po piacentino, il raduno in belly boat al lago di Masserano e la manifestazione di due giorni in Toscana per il quarantennale di fondazione del Club. Abbiamo invece potuto svolgere in ottobre il ritrovo al luccio sul lago di Osiglia (SV). Abbiamo comunque mantenuto il sostegno degli sponsor, in particolare le aziende Normark Italia, Extra Fishing Gear e Model Resine, nonché del tour di pesca Lapland Outdoor Events di Aldo Silva e le convenzioni a favore dei soci in essere rinvenibili sul nostro sito. Se da un lato l’attività sociale ricreativa in senso stretto ha subito una pesante battuta d’arresto, altrettanto non si può dire per le attività di tutela e miglioramento degli ecosistemi acquatici, che abbiamo perseguito nonostante le oggettive difficoltà. Le sedi venete di Treviso, Venezia, Padova e Rovigo, in sinergia con la società ‘sorella’ Lanciatori del Polesine, grazie all’efficace attività di Luca Passarella, nostro rappresentante al Tavolo Blu regionale, hanno completato l’attività di sostegno delle popolazioni di luccio nelle acque venete, oltre ad avere numerosi membri impegnati nei servizi di vigilanza come Guardie Ittiche Volontarie. È stato inoltre mantenuto il no kill a trota marmorata e luccio sull’intero territorio regionale. In Piemonte la creazione delle sedi di Alessandria e Cuneo, sommata alla storica presenza di Torino e Vercelli, ci ha permesso di ottenere rappresentanza nella Consulta Regionale della Pesca, ingresso al quale consegue un’analoga possibilità in quelle delle province in cui siamo presenti. Tutto ciò ci ha già permesso di intervenire in occasione dei danni provocati dallo svaso di una diga sul torrente Gesso. A Lodi, grazie alla costante attività del gruppo di volontari del Club coordinati da Maurizio Lozzi e alla collaborazione col Consorzio Irrigazioni Cremonesi, oltre alla prosecuzione del lavoro sulla trota marmorata, abbiamo potuto effettuare un massiccio ripopolamento del bacino del fiume Adda con oltre 80.000 avannotti di luccio di ceppo italiano, di cui abbiamo ottenuto la certificazione genetica presso l’I. Spallanzani di Rivolta d’Adda. In questi giorni stiamo avendo conferma dell’efficacia dell’intervento nel riscontro di una rinata presenza di giovani esemplari della specie nelle zone interessate dall’azione. Il Club ha proseguito nella collaborazione con il WWF nazionale, col quale dal 2011 abbiamo firmato un comune protocollo d’intesa. Insieme alla Federazione Italiana Canoa e Kayak avremmo dovuto intraprendere una nuova Campagna Fiumi contro la loro cattiva gestione, campagna rimandata per ovvi motivi a data da destinarsi. Abbiamo anche partecipato alla coalizione Free Rivers Italia con cui stiamo contrastando gli incentivi al mini-idroelettrico, incentivi che, stravolgendo logiche economiche basilari, rendono appetibili molte distruttive opere sui torrenti. Stiamo procedendo al restyling del sito www.spinningclubitalia.it, inserendo anche una sezione riservata ai soci dove rendere disponibile la documentazione della gestione amministrativa del Club, oltre alla possibilità di iscrizione diretta on line. Inoltre, grazie alla convenzione col portale Hooking, nel 2021 sarà possibile iscriversi on line anche per questo tramite. Per compensare in parte la mancanza di vita sociale verranno organizzate nuove iniziative sulla pagina Facebook del Club e in particolare alcune dirette su tematiche inerenti la pesca e gli ambienti acquatici. Ancora quindi un anno che ci vede come sempre impegnati nella condivisione della nostra comune passione per la pesca, senza però saltare l’impegno – nella misura del voluto e del possibile – indirizzato alla conservazione e al miglioramento delle acque nazionali. Sono questi i motivi per cui ci sentiamo di invitare chi desideri fare qualcosa di concreto in tal senso, a iscriversi al nostro sodalizio.
(Il Consiglio Direttivo)

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